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Il modello D2C sta emergendo come una strategia cruciale per le aziende che mirano a stabilire connessioni più significative con i propri clienti, permettendo persino ai brand più tradizionali di instaurare un dialogo diretto con i consumatori finali.
Ne abbiamo parlato con Antonio Botta, Digital Product Manager Lifestyle Design, e Gianmarco Altieri, Business Developer di Alpenite, sul grande palco di Netcomm 2024, in un intervento che ha esplorato la Digital Transformation come attivatore dei modelli Direct to Consumer.
Lifestyle Design è gruppo leader globale nel mercato dell’arredamento di alta gamma, che ha intrapreso da qualche anno un percorso di trasformazione pluriennale sotto la guida esperta del Digital Product Manager, Antonio Botta e la consulenza di Alpenite. Tra i suoi brand più rinomati i celebri Cassina, Cappellini, Poltrona Frau e Luxury Living che hanno fatto dell’eccellenza di prodotto il proprio core.
Prima di iniziare il percorso di trasformazione digitale, Lifestyle Design e i suoi brand si trovavano di fronte a una serie di sfide cruciali. Molte aziende, con diversi processi, con diverse piattaforme e-business model differenti. Il percorso di change management aveva come obiettivi il raggiungimento dell’integrazione dei canali e dei sistemi, l’accentramento delle informazioni relative ai clienti (Customer 360) e la strutturazione di processi separati ma integrati e chiari tra il mondo B2B e quello B2C.
Rendendosi conto dell’importanza di adattarsi al cambiamento, la direzione aziendale di Lifestyle Design ha coinvolto i dipartimenti IT e Digital, nonché i vari brand del Gruppo, nella trasformazione profonda del proprio DNA, da business tradizionale a digitale. Questo ha portato a una profonda razionalizzazione delle piattaforme e alla differenziazione delle necessità B2B (ottica di progettazione) e B2C (esaltazione dei dettagli di prodotto), con approccio omnicanale.
Concretamente, cos’ha significato questa trasformazione? Botta ha spiegato che il primo passo è stato quello di ridurre la frammentazione delle piattaforme, identificando due soluzioni principali per i siti web di tutti i brand del Gruppo, con conseguenza diretta la riduzione dei costi. In secondo luogo, è stata data grande importanza alle integrazioni tecnologiche, con l’obiettivo di ridurre le attività manuali e avere un’unica fonte di dati per la gestione dei contatti marketing, dei clienti e dei visitatori.
Oggi, Lifestyle Design vanta un tech stack avanzato, con circa 25 servizi attivi, condivisi tra più brand. Le funzionalità per rimanere in contatto con i clienti sono sempre più sofisticate e rapide, con dashboard social integrate e motori di ricerca interni ai siti web alimentati dall’AI. Guardando al futuro, l’azienda punta a colmare il gap traendo spunto dall’avanguardia del settore fashion e a potenziare l’omnicanalità per arricchire ulteriormente l’esperienza del cliente, anche grazie all’intelligenza artificiale.
L’intervento è stato un chiaro esempio per cui l’innovazione oggi non è solo una questione di tecnologia. L’adoption di nuovi strumenti passa anche per il change management, quel cambiamento cruciale, ma necessario, che comporta un cambio di mentalità aziendale e l’accompagnamento delle persone interne all’impresa.
Il percorso di trasformazione digitale di Lifestyle Design e dei suoi brand è una storia per ricordare sempre che l’innovazione e l’adattamento sono le chiavi fondamentali per stare al passo con le nuove frontiere della D2C Experience.