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Sono davvero finiti i giorni in cui le raccomandazioni personali e il word-of-mouth influenzavano le nostre scelte da consumatori?
Ho interrogato ChatGPT sulla questione e, quasi rassicurandomi, ha generato una risposta negativa avvalorata dalla seguente affermazione:
“Le raccomandazioni personali da parte di amici, familiari e colleghi sono ancora molto influenti, in quanto tendiamo a fidarci delle opinioni delle persone che conosciamo.”
L’argomentazione non si è ovviamente esaurita a questo punto, ma la prolissità di GPT giustifica gli intenti. Il focus è stato infatti dirottato sul ruolo del digitale ovvero, la cassa di risonanza che non solo ha amplificato questi comportamenti dal punto di vista del target, ma li ha resi tangibili, e, aggiungerei io, verificabili.
Sono state però le conclusioni del chatbot AI-based a scatenare una riflessione:
“Anche se le modalità d’influenza possono essere cambiate, le raccomandazioni personali e il WOM rimangono ancora estremamente rilevanti nel processo decisionale dei consumatori”.
Provando a parafrasare o, forse, ad interpretare, il ruolo del semplice feedback verbale di ieri è stato trasceso e restituito al digitale sottoforma di recensione e in questa fenomenologia, la rilevanza, in qualsiasi sua forma, è data dal singolo, ma la decisione finale appartiene alla collettività scritta.
Ponendomi nelle vesti di consumatore e partendo da esperienze personali, il feedback di un prodotto o servizio suscita l’interesse che scaturisce l’azione di ricerca, dove l’obiettivo ultimo è la validazione di standard condivisi e provenienti da una community ben assortita. Dietro ogni recensione si cela una storia e la somma di esse fornisce elementi combacianti o contrastanti alla propria inducendo all’acquisto o alla valutazione di un brand competitor.
Di fatto, le recensioni, siano esse testimonianze entusiastiche o critiche costruttive, hanno assunto una connotazione potente e sono una forza capace di modellare la traiettoria di un’azienda, indipendentemente dalla dimensione, e quindi impattarne il business.
L’integrazione delle recensioni nella propria strategia digitale e, conseguente gestione, diventa un vantaggio competitivo a lungo termine per:
Per tornare alla questione iniziale: no, i giorni delle raccomandazioni personali e il WOM non sono finiti, ma sono efficaci solo se inseriti in una cultura narrativa digitale condivisa dove il metro di misura è l’esperienza.